Il Tendine di Achille è una delle strutture anatomiche maggiormente soggette a lesione nel corso di attività sportive amatoriali o agonistiche e si lede o per degenerazione o per trauma.
In particolare, si tratta di rotture, parziali o totali. Le prime possono essere classificate come acute e le seconde come da sovraccarico e si verificano sia per situazioni ambientali (come i terreni di gioco, il tipo di calzatura utilizzata, la tipologia degli allenamenti… tutti fattori denominati estrinseci), sia per fattori direttamente imputabili a determinate predisposizioni di tipo posturale o anatomico (retropiede valgo, piattismo, asimmetria degli arti inferiori… questi altri fattori sono denominati intrinseci). Oltre ai fattori appena menzionati, è interessante notare come recenti studi ipotizzino una componente di tipo genetico anche nelle tendinopatie dell’achilleo e nelle sue rotture totali o parziali.
CONSIGLI per non incorrere in una lesione del Tendine d’Achille:
La prevenzione è sempre la miglior strategia da adottare per evitare guai maggiori, per esempio chi è affetto da una severa tendinopatia del tendine di Achille, se misconosciuta o non trattata, può rischiare la rottura se pratica insistentemente attività sportive di vario genere, quindi rischierebbe meno se dedito al nuoto. Chi presenta un piattismo del piede, un valgismo del retropiede o una storia di tendiniti recidivanti, dovrebbero effettuare un piano preventivo basato sulla contrazione eccentrica dei muscoli soleo e gastrocnemio. Bastano pochi minuti di lavoro, prima o dopo ogni seduta, per minimizzare i rischi d’incorrere in gravi infortuni che possono tenere l’atleta lontano dai campi da gioco per tempi tutt’altro che sottovalutabili.